E' stata un’esperienza fantastica!

I cambiamenti non sono una tragedia ma opportunità per far nascere qualcosa di nuovo

Quello che ci mette in difficoltà e ci impedisce di vedere il nuovo sono le nostre abitudini e l’attaccamento a ciò che abbiamo creato e costruito con fatica. Detto questo, scrivere l’ultimo articolo per la rivista cartacea di Vivi Consapevole in Romagna per me è molto difficile. Penso a tutte le persone che ormai sono affezionate alla rivista, penso a tutte le volte che qualcuno è venuto a farmi i complimenti per gli articoli, per i concetti e i valori che tramite la rivista cerchiamo di divulgare e portare avanti. È successo spesso che qualcuno venisse a dirmi che “leggere la rivista è speranza e supporto, è sapere che non si è soli”.

Poi penso a tutte le volte che la redazione ci ha contattati per la stesura degli articoli: arriva la mail che dice ”entro il tal giorno vorremmo ricevere le bozze degli articoli per poter impaginare e andare in stampa nei tempi prefissati”, e penso: “Oddio cosa scrivo questa volta?” Poi arriva il giorno della consegna, non ho ancora scritto nulla e mi prendo mezz’ora per stare da solo davanti alla tastiera – come in questo momento – e le parole vengono giù a fiumi. Sono certo che nonostante sia sempre stato un grosso impegno, fra tutti gli altri impegni, tutto questo mi mancherà.

È stata un’esperienza unica che mi ha arricchito soprattutto per il contatto con le persone che hanno fatto parte e continueranno a far parte di questo progetto speciale, che ha dato vita all’associazione Vivi Consapevole in Romagna. Vi confesso in tutta sincerità che non avevo mai scritto nulla prima di questa esperienza, e non avevo mai nemmeno immaginato che mi sarei trovato a scrivere articoli per una rivista, anzi pensavo di non esserne neanche in grado. Però mi sono buttato, l’ho fatto per 5 anni, e vi posso garantire che è stata una sperimentazione meravigliosa, gratificante e molto costruttiva.

Vi ringrazio

Detto ciò ringrazio tutti i lettori e i sostenitori della rivista, che sono tantissimi. Un pensiero forte va anche a chi è stato dietro le quinte, alla redazione, a chi ha dato la sua disponibilità a scrivere articoli e a raccontare il proprio mondo e anche a tutte le persone che non sono parte integrante del gruppo ma hanno in qualche modo contribuito a portare avanti il sogno durante questi anni insieme.

Per farvi capire come l’esperienza della rivista mi ha dato l’opportunità di crescere e creare relazioni importanti con le persone che abitano il nostro piccolo territorio, cito solo uno tra i tanti esempi, quello di Andrea, un carissimo cliente del mercato, che qualche giovedì fa è venuto a prendere il pane. È stato molto gentile e mi ha fatto i complimenti per lo scorso articolo “CONDIVIDERE non COMPETERE”.

Ci siamo poi messi a parlare dell’argomento e ha citato alcuni libri e scrittori che trattano concetti simili, come Peter Kropotkin che ha pubblicato “Il mutuo appoggio. Un fattore dell’evoluzione”. Ne ho subito comprati alcuni e ho cominciato a leggere “La nazione delle piante” di Stefano Mancuso, autore che già conoscevo e apprezzavo. L’ho trovato super interessante e attuale.

Tra i vari contenuti racconta come le piante tramite la collaborazione, il supporto e lo scambio riescono a sopravvivere ed adattarsi ai cambiamenti a cui vengono sottoposti. Considerando che il regno vegetale non ha la capacità di muoversi e scappare di fronte alle difficoltà, il supporto della comunità con cui si relazionano diventa uno strumento vitale. Ecco da chi dovremo prendere spunto per affrontare momenti storici difficili come questo: dalle piante e da madre natura.

L’esperienza di Vivi Consapevole in Romagna ha fatto nascere un gruppo di persone molto affiatato e questo, anche se la rivista non verrà più stampata, non cambierà! Abbiamo intenti comuni e continueremo ad avere l’intenzione di fare ciò che può aiutarci a vivere in maniera migliore domani, ad essere più autosufficienti, a dipendere meno dal sistema, a coltivare progetti comunitari e rafforzare i legami con i nostri vicini per essere meno vulnerabili.

Futuro incerto

Non aver troppa paura di cambiare!

Stiamo vivendo in un periodo di grande insicurezza. Non sappiamo con esattezza cosa succederà a breve. La questione Covid sta creando grande instabilità per cui fare delle scelte è sempre più difficile e importante. La realtà nel giro di qualche mese è cambiata più di quanto sia cambiata negli ultimi 10 anni e la mia generazione, quella degli anni ‘90, sta vivendo un periodo in cui la direzione tracciata dalle precedenti generazioni è stata completamente stravolta. Ora serve grande spirito di adattamento e capacità di adeguarsi alle nuove situazioni che dovremmo affrontare, grande elasticità e flessibilità nel mettere da parte ciò che si è cristallizzato in noi come abitudini, valori e credenze, per essere pronti ad adattarsi al nuovo. Ora sembra tutto molto difficile ma come è già successo più volte, se siamo in grado di cogliere le opportunità che nasceranno da questo periodo, ci troveremo poi domani a guardarci indietro, e magari rivedendoci da un altro punto di vista, potremmo farci insieme anche qualche risata.